Troppo brutale

Troppo brutale

Troppo brutale, questo è il titolo di una delle recensioni apparse su Amazon per commentare Le risonanze della folgore.

Vi riporto il testo integrale, anche se sono poche righe.

in un momento storico dove la donna viene vessata ogni giorno leggere questo romanzo è un pugno allo stomaco! Capisco che ormai la storia d’amore tradizionale annoia e chi scrive cerca strade alternative… omosessuali oppure estreme per un lettore che vuole essere sempre più stimolato però la violenza è violenza, tutto il romanzo è centrato sulle violenze continue che subisce la protagonista, tranne le ultime pagine… troppo poco per un riscatto del protagonista maschile!

Ebbene, non pensate che io voglia criticare Genny Lycan per il suo contributo decisamente critico, anzi, se possibile vorrei ringraziarla per aver sottolineato alcune peculiarità della trama.

In effetti non ha tutti i torti, la violenza regna sovrana in questo particolare capitolo della serie Cronache da un Mondo Parallelo e, se vogliamo proprio dirla tutta, ho davvero calcato la mano per dare più corpo ai protagonisti e per dare un senso a determinati avvenimenti.

Forse, come scusante, potrei solo giustificare il fatto che il personaggio maschile è un vampiro… quindi, proprio per tale natura, sanguinario e bastardo.

D’altra parte, è anche vero che la mia non è una scrittura adatta ai minori, né per i contenuti né per lo stile. Le risonanze della folgore appartiene a un genere, il fantasy (nel mio caso urban fantasy), che può essere interpretato anche come horror per alcune sue caratteristiche.

Ovviamente non è un horror puro perché la componente “fantastica” lo pone in un mondo immaginario e, dunque, non reale. Ed è il suo non essere “reale” che mi permette di tralasciare le convenzioni sociali e le comuni regole di convivenza civile.

Per certi versi è molto più violenta la trama di La resa degli innocenti, che di fantasy ha molto poco, al punto che diversi lettori faticano a finirlo a causa delle emozioni che suscita.

Spero che non me ne voglia la lettrice se ho riportato il suo commento fra le pagine del mio blog, ma ho trovato singolare la sua protesta. Tuttavia, com’è giusto che sia, ogni contributo è un buon contributo, a prescindere.

L’unico fatto che mi lascia perplessa e la mancanza della dicitura “acquisto verificato”, dunque come ha avuto il mio libro?

Commento su Amazon

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